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23 ottobre 2012

GUIDA: I valori dell'acqua


L'acqua contiene molte sostanze che sono più o meno nocive per i pesci, un buon acquariofilo deve saper fare i test dell'acqua possibilmente con i test a reagente (ce ne sono di tante marche e di tanti prezzi), e non con le striscette, perchè considerate poco affidibili e imprecise. Le principali "sostanze" da testare dell'acqua sono: pH (acidità), kH (durezza carbonatica), gH (durezza totale), NO2 (nitriti), NO3 (nitrati) e CO2 (anidride carrbonica),(da dedurre tramite una tabella di correlazione tra il pH (acidità) e il kH (durezza carbonatica), trovano così la giusta quantità disciolta in acqua, a patto che non si usino altri acidificanti come la torba, estratti di catappa, quercia, ontano, etc.).
Altri test che si possono effettuare sono questi: NH3 (ammoniaca), NH4 (ammonio), O2 (ossigeno), PO4 (fosfati), Fe (ferro), Cl (cloro), Mg (magnesio), Cu (rame), Ca (calcio), conducibilità, salinità, alcalinità, etc.


pH
Il pH indica il grado di acidità, vale a dire il numero relativo di ioni idrogeno (H+) e ioni idrossido (OH-) nell’acqua. Maggiore è la quantità di ioni idrogeno più l’acqua è acida; viceversa, maggiore è la quantità di ioni idrossido, più l’acqua è alcalina. Se il loro numero è uguale, l’acqua è neutra. Il pH viene misurato solitamente da 0 (molto acido) a 14 (molto alcalino), mentre il pH 7 è neutro. La scala è su base logaritmica, vale a dire che la variazione di un’unità riflette una variazione di 10 volte il grado di acidità o alcalinità: un pH 5 è dieci volte più acido di un pH 6 e 100 volte più acido di un pH 7.

Il normale range di pH per i pesci d’acqua dolce è di 6-8 e per quelli marini 7,5-8,5. I pesci d’acqua dolce sono abbastanza tolleranti di valori di pH al di fuori del loro range, purché non estremi. Per questi pesci può essere più pericoloso tentare di riportare rapidamente il pH nel range corretto con l’utilizzo di prodotti chimici che lasciarlo com’è, perché le fluttuazioni repentine del pH sono nocive.Negli acquari con molta vegetazione il pH tende a variare perché durante il giorno le piante utilizzano per la fotosintesi l’anidride carbonica, facendo aumentare il pH. Durante la notte invece le piante emettono anidride carbonica, abbassando il pH. Le variazioni di pH si possono evitare utilizzando sostanze tampone (vedi Alcalinità). Il pH viene influenzato anche dall’accumulo di rifiuti organici e dall’anidride carbonica prodotta dai pesci. Se il ricambio dell’acqua è insufficiente o poco frequente, i detriti organici si accumulano abbassando il pH. In questo caso sarà elevato anche il livello di nitrati. Se il pH si abbassa troppo i batteri nitrificanti del filtro biologico non agiscono correttamente con un conseguente aumento dell’ammoniaca. I pesci producono anidride carbonica, il cui livello tenderà ad aumentare eccessivamente, con conseguente diminuzione del pH, se la superficie della vasca è troppo piccola; è infatti sulla superficie dell’acqua che avvengono gli scambi gassosi, con assorbimento di ossigeno e rilascio di anidride carbonica da parte dell’acqua. L’eccesso di anidride carbonica inoltre ostacola l’assorbimento di ossigeno da parte dei pesci. Il grado di pH dell’acqua può essere misurato con vari test. Se il pH si discosta da quello ideale per la specie si può intervenire effettuando dei cambi parziali dell’acqua ed eventuali aggiunte di prodotti specifici, seguendo con cura le indicazioni riportate sulla confezione per evitare variazioni brusche del valore.

kH
È la durezza dovuta agli ioni idrogenati. Viene chiamata temporanea o carbonatica perché questi ioni dopo l'ebollizione precipitano. Si ottiene sperimentalmente sottraendo alla durezza totale la durezza permanente. Essa è dovuta soprattutto alla presenza dei bicarbonati di calcio e magnesio. In acquario il valore ideale è tra 3 e 10, a seconda del valore che richiedono i pesci, però il valore non dovrebbe mai aggirarsi al di sotto dei 3, massimo 2 gradi, altrimenti si rischierebbero delle oscillazioni di pH, poichè il kH funge da sostanza tampone per il pH, infatti abbassano questo è anche possibile abbassare il pH, però in modo graduale, perchè molti pesci sono sensibili a questi sbalzi di acidità.

 
gH
La durezza totale misura la quantità di sali disciolti nell’acqua e dipende dalla presenza di calcio e magnesio. Il livello di durezza solitamente non è correlato a problemi ai pesci. Un’acqua moderatamente dura ha benefici per la salute. Il calcio viene utilizzato nel metabolismo e inoltre diminuisce la tossicità dei metalli pesanti. I coralli utilizzano il calcio per produrre lo scheletro, e può quindi essere necessario aggiungere regolarmente del calcio negli acquari marini.
La presenza di minerali nell’acqua è indispensabile; i pesci non possono sopravvivere in acque completamente prive di minerali come l’acqua distillata. L’assorbimento di minerali dall’acqua è altrettanto importante, se non di più, di quello alimentare.
Ogni specie di pesce ha bisogno di determinate durezze, perciò bisogna associare specie con le stesse necessità.
La misura più comune per rappresentare la durezza è costituita dai gradi francesi, °f. Viene anche definita dai milligrammi d calcio carbonato per litro d’acqua (vale a dire le parti per milione, ppm). 1 °f corrisponde a 10 mg/l di CaCO3. In acquariofilia si usano spesso i gradi tedeschi (°dGH o °T). Si possono convertire i gradi tedeschi in gradi francesi in questo modo: 1 °dGH = 1,78 °f, mentre 1 °fr = 0,56 °dGH.

In genere, le acque vengono classificate in base alla loro durezza come segue
  • fino a 7 °f: molto dolci
  • da 7 °f a 14 °f: dolci
  • da 14 °f a 22 °f: mediamente dure
  • da 22 °f a 32 °f: discretamente dure
  • da 32 °f a 54 °f: dure
  • oltre 54 °f: molto dure.

NO2

I nitriti derivano dall'ossidazione dell'ammoniaca ad opera dei batteri del filtro, perciò sono il risultato della seconda fase del ciclo dell'azoto. Negli acquari già avviati e popolati da tempo questi batteri sono presenti in numero consistente nel filtro, nel fondo, sulle piante. In un acquario nuovo devono prima svilupparsi e per svilupparsi hanno bisogno delle sostanze di rifiuto da smaltire e trasformare, infatti non bisogna mai aggiungere nuovi materiali /I nitriti derivano dall'ossidazione dell'ammoniaca ad opera dei batteri del filtro. Negli acquari già avviati e popolati da tempo questi batteri sono presenti in numero consistente nel filtro, nel fondo, sulle piante. In un acquario nuovo devono prima svilupparsi e per svilupparsi hanno bisogno delle sostanze di rifiuto da smaltire e trasformare. Inoltre non bisogna inserire in un acquaio già avviato nuovi materiali come canolicchi, dove si insedieranno batteri nitrificanti, perchè si potrebbe riverificare un nuovo ciclo di azoto, e i pesci non tollerano nitriti nell'acqua perchè sono tossici.

 
NO3
I nitrati derivano dall'ossidazione dei nitriti in acquario, perciò sono il risultato della terza ed ultima fase del ciclo dell'azoto e hanno una tossicità non pericolosa per i pesci. Per allevare pesci molto delicati è consigliabile una concentrazione fino a 20 mg/l. Un valore che si aggira intorno ai 50/l è buono per la maggior parte dei pesci, ma può favorire la crescita delle alghe. Se viene riscontrato un valore che supera i 50 mg/l è necessario un cambio parziale dell'acqua.

 
CO2
L'anidride carbonica (nota anche come biossido di carbonio o diossido di carbonio) è un ossido acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È ritenuta uno dei principali gas serra presenti nell'atmosfera terrestre. È indispensabile per la vita e per la fotosintesi delle piante, infatti le piante svolgono la fotosintesi clorofilliana e emettono anidride carbonica. Per aiutare le piante a crescere meglio e ad avere un ulteriore nutrimento, molto spesso negli acquari si aggiungono impianti, che possono essere a bombola o biologici, che immettono questa sostanza in acquario favorendo anche l'ossigenazione dell'acqua, perchè le piante emettono più ossigeno.
La quantità ideale disciolta in acqua è tra 15 e 40 ppm e può essere scoperta, osservando una tabella che correlaziona il valore del pH e quello del kH:



 
NH3
L'ammoniaca è un composto dell'azoto di formula chimica NH3 ed è prodotta dalla decomposizione di sostanze organiche all'interno della vasca e quindi  dà inizio al ciclo dell'azoto.
L'ammoniaca in acquario non deve essere presente e se si riscontrano anche valori minimi si consiglia di eseguire un cambio parziale di acqua.


NH4
L'ammonio (NH4) nell'acqua indica la presenza di residui organici dovuti agli escrementi dei pesci, ai residui di mangime non consumato e dalle piante in fase di decomposizione. Questa è la prima fase di trasformazione da parte di batteri specializzati, il cosiddetto ciclo dell'azoto. Una presenza con concentrazione da 0,10 mg/l a 0,50 mg/l è normale. Nel caso di una presenza superiore, si consiglia di eseguire un cambio parziale dell'acqua.

 
PO4
Anche i fosfati hanno la loro importanza in acquario soprattutto per le piante. Una concentrazione tra 0,02 mg/l e 0,50 mg/l è l'ottimale per la crescita delle piante, mentre un valore superiore, anche se non tossico, può favorire la crescita delle alghe.

 
Cl
Il cloro è l'elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 17 e simbolo Cl. Il cloro è verde giallastro, due volte e mezzo più pesante dell'aria, ha un odore soffocante estremamente sgradevole ed è molto velenoso. È un potente agente ossidante, sbiancante e disinfettante, per questo non deve essere presente in acquario e quando si fa un cambio parziale d'acqua è buona regola lasciare decantare in una tanica o una bacinella pulita l'acqua per circa 24 ore, oppure usare un biocondizionatore, una sostanza speciale che lega i metalli pesanti e il cloro e li elimina, rendendo l'acqua del cambio sicura.

 
O2
L'ossigeno si trova in forma di gas costituito da due atomi O2. Questa molecola è un importante componente dell'aria prodotta dalle piante durante la fotosintesi, ed è necessaria per la respirazione degli esseri viventi. Più la temperatura dell'acqua è alta e più scarseggia l'ossigeno, perchè evapora. Ecco i valori:


°C
4
6
8
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
Mg/l 02
12,7
12,1
11,5
10,9
10,7
10,4
10,2
10
9,8
9,56
9,37
9,18
9
°C
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
Mg/l 02
8,84
8,68
8,53
8,38
8,25
8,11
7,99
7,86
7,75
7,84
7,53
7,42
7,32


I valori ideali sono compresi tra 5 e 9, 8 è un valore ottimo.


Tutti questi valori sono importantissimi per l'acquario e devono essere monitorati almeno una volta alla settimana o ogni due settimane, per assicurarsi il buon funzionamento della vasca. Se si riscontrano valori che non sono buoni, bisogna provvedere a metterli in sesto.

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