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21 ottobre 2012

GUIDA: Temperatura dell'acqua


Temperatura
 
I pesci sono animali ectotermi, vale a dire che non sono in grado di mantenere una determinata temperatura tramite le attività metaboliche, come fanno mammiferi e uccelli: la loro temperatura corporea è simile a quella dell’acqua in cui vivono. In genere ogni pesce necessita di uno specifico range di temperatura dell’acqua per poter svolgere in modo adeguato tutte le sue funzioni metaboliche. Questo range può essere molto ristretto (pesci stenotermici) come ad esempio i Discus, in cui è di 28-31°C, oppure molto ampio (pesci euritermici), anche di decine di gradi.
La temperatura dell’acqua influenza direttamente tutta l’attività metabolica, compreso il sistema immunitario. Ne consegue che se la temperatura dell’acqua è inadeguata per la specie, si verifica una maggior suscettibilità alle infezioni. Alcune malattie virali si verificano a specifiche temperature, e possono essere combattute abbassando o innalzando la temperatura dell’acqua.
I pesci d’acqua fredda, come le carpe koi e i pesci rossi, vanno tenuti a 17-21°C. In generale i pesci tropicali vanno mantenuti ad una temperatura di 23-26°C. A temperature troppo basse si verifica una diminuzione del metabolismo e un’alterazione del sistema immunitario, che predispone alle infezioni. Se la temperatura è troppo alta aumenta il metabolismo e il consumo di ossigeno. Poiché la solubilità dell’ossigeno (e quindi la sua disponibilità per i pesci) diminuisce all’aumentare della temperatura, se questa è troppo alta i pesci possono andare in carenza di ossigeno.
Le variazioni di temperatura devono sempre essere graduali. Una variazione di 5-6° richiede diverse ore. L’aggiunta di sale all’acqua aiuta i pesci ad adattarsi al cambio di temperatura.
Un aumento di temperatura a volte viene impiegato nel controllo dei parassiti esterni, poiché ne accelera il ciclo vitale aiutando quindi una loro più rapida eliminazione. Occorre però valutare gli effetti negativi quali minor disponibilità di ossigeno, aumento del tasso metabolico, ecc.).


Riscaldatori

Poiché i pesci tropicali richiedono temperature medie di 25°C, superiori a quella ambientale media di 18-21°C, è necessario inserire nella vasca un riscaldatore. Il riscaldatore è composto da un tubo di vetro a chiusura ermetica che contiene un elemento elettrico avvolto intorno a un nucleo di ceramica. In cima si trova una valvola per regolare la temperatura. L’apparecchio è dotato di termostato, in modo da mantenere costante la temperatura desiderata.
È consigliabile utilizzare due riscaldatori contemporaneamente, in modo che se uno si guasta l’altro è comunque in grado di mantenere l’acqua alla corretta temperatura evitando la morte dei pesci. Secondo la temperatura del locale in cui viene tenuta la vasca, sono necessari 1-2 watt di potenza per litro d’acqua. Il riscaldatore è un apparecchio importante e si deve acquistare un prodotto di elevata qualità.
 
Il riscaldatore non va rimosso della vasca prima di averlo scollegato dalla presa per almeno 20 minuti, e la prima volta che lo si inserisce in una vasca prima di metterlo in funzione lo si deve lasciare nell’acqua per almeno 20 minuti. Non si deve mai accendere il riscaldatore se non è immerso in acqua. Il riscaldatore va fissato alla parete dell’acquario tramite le apposite ventose. Alcuni produttori consigliano di applicarlo inclinato, in modo da riscaldare meglio l’acqua (in quanto il calore tende a salire verso l’alto). Si deve lasciare un piccolo spazio tra la parte inferiore del riscaldatore e il substrato per evitare che si surriscaldi. L’acqua deve potere fluire liberamente intorno al riscaldatore, senza essere ostacolata dalle decorazioni dell’acquario.
Se il riscaldatore non ha un termometro annesso, si deve applicarne alla vasca uno a parte. L’attento monitoraggio della temperatura è di importanza fondamentale per evitare gravi problemi nell’acquario.

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