Lettori fissi

24 ottobre 2012

GUIDA: Come inserire i pesci nell'acquario

Al momento dell’acquisto, il rivenditore inserisce i pesci in un sacchetto di plastica contenente dell’acqua e molta aria che contiene l'ossigeno, molto importante. Questo sacchetto andrebbe inserito in un altro sacchetto di carta, in quanto con il buio i pesci si stressano meno. Durante le giornate molto calde o fredde è preferibile portare con sé una borsa o una scatola isolante termica per evitare agli animali uno sbalzo termico. I pesci devono essere portati a casa più rapidamente possibile.
Inoltre per stressare meno i pinnuti ci sono in commercio delle sostanze con vari estratti naturali che rilasciano nell'acqua del sacchetto sostanze benefiche e rilassanti per i pesci. Se si devono trasportare per molto tempo (4 o 5 ore), possono essere utili delle pastiglie di ossigeno da sciogliere nell'acqua, di modo che i pesci abbiano un ambiente abbastanza favorevole.
IArrivati a casa, il sacchetto di plastica contenente i pesci va posato dentro l’acquario, di modo che la temperatura nel sacchetto diventi uguale a quella della vasca. Se il viaggio dal negozio non è durato più di 20 minuti il sacchetto può essere lasciato chiuso, in caso contrario va aperto per permettere l’ossigenazione dei pesci.  E' di utilità “preparare” i pesci aggiungendo all’acqua del sacchetto una piccola quantità dell’acqua dell’acquario, anche se per adattarsi alle nuove condizioni chimiche ai pesci sono comunque necessari vari giorni. Quando l’acqua del sacchetto è alla stessa temperatura di quella della vasca (circa 30-40 minuti) i pesci possono essere liberati nell’acquario inclinando con delicatezza il sacchetto.
Prima di nutrire i pesci occorre attendere alcune ore perché si adattino al nuovo ambiente. Inizialmente si deve offrire una piccolissima quantità di cibo per evitare che la parte che non viene mangiata sovraccarichi il sistema del filtro biologico.

GUIDA: Il ciclo dell'azoto

I pesci immettono nell’acqua in cui vivono sostanze di scarto, principalmente ammoniaca (NH3), che si accumulano nell’acqua e che porterebbero ben presto a condizioni insostenibili per la vita, senza un adeguato sistema di filtrazione. Per mantenere l’acqua pulita è indispensabile l’azione del filtro biologico, costituito da batteri benefici che convertono l’ammoniaca prima in nitriti (NO2) e quindi in nitrati (NO3), a bassa tossicità, compiendo il cosiddetto ciclo dell’azoto.




Prima che l’acquario possa accogliere i pesci è necessario prepararlo avviando il ciclo dell’azoto; in caso contrario si può causare la cosiddetta sindrome della vasca nuova, causata dal rapido aumento dell’ammoniaca causata dal metabolismo dei pesci e dalla decomposizione delle feci e dei resti di cibo.
La preparazione della vasca richiede mediamente 4-6 settimane; il tempo necessario dipende da vari fattori quali le dimensioni della vasca, la temperatura dell’acqua, il tipo di sistema di filtrazione e il numero di pesci impiegati per l’avviamento.Un paio di settimane dopo aver immesso nella vasca alcuni pesci per l’avviamento, l’ammoniaca inizia ad accumularsi. Questo porta alla rapida moltiplicazione dei batteri che utilizzano ammoniaca per convertirla in nitriti e successivamente di quelli che trasformano i nitriti in nitrati, dando il via al ciclo dell’azoto. I batteri per moltiplicarsi hanno bisogno di ossigeno, che viene fornito tramite la pompa per l’aerazione.
I nitrati iniziano progressivamente ad aumentare, ma sono molto meno tossici di ammoniaca e nitriti. I nitrati vengono eliminati dalla vasca tramite frequenti cambi d’acqua parziali.
Durante il periodo di avviamento occorre monitorare i valori di pH, ammoniaca, nitriti e nitrati tramite gli appositi test in vendita nei negozi di acquari. È normale una lieve diminuzione del pH durante la fase di avviamento.
Il ciclo dell’azoto è un fenomeno naturale che deve svolgersi in un certo periodo di tempo (solitamente si completa in 4 - 5 settimane), tuttavia lo si può accelerare leggermente con vari accorgimenti, anche se conviene aspettare più tempo per ragioni di sicurezza:

  • Aggiunta di ghiaino, canolicchi prelevati da un acquario maturo e senza problemi di malattie. Nel ghiaino e nei canolicchi è presente un’abbondante flora batterica e l’aggiunta di una piccola quantità può rapidamente colonizzare la nuova vasca.
  • Aggiunta di cibo. Una piccola quantità di cibo (è sufficiente un pizzico) aggiunta all’acqua tutti i giorni rappresenta una fonte di cibo per i batteri. Una quantità eccessiva può tuttavia decomporsi e causare l’inquinamento dell’acqua.
  • Aggiunta di prodotti commerciali. In vendita si trovano biocondizionatori contenenti batteri del ciclo dell’azoto da aggiungere al filtro, che possono accelerare significativamente la preparazione della vasca.

In ogni caso ci vuole del tempo perché si stabilisca una colonia batterica efficiente; non si deve affrettare l’introduzione di molti pesci contemporaneamente, altrimenti la capacità del filtro biologico di pulire l’acqua verrebbe sopraffatta. Un paio di settimane dopo che la vasca è pronta e presenta le corrette caratteristiche chimiche si inizia a introdurre pochi pesci alla settimana. Aggiungendo gli animali in modo graduale si permette ai batteri di replicarsi in proporzione alla quantità di ammoniaca presente nell’acqua, senza che questa aumenti in modo eccessivo.
Durante il periodo di avviamento si può osservare un intorbidimento dell’acqua dovuto alla crescita batterica. È un fenomeno normale; se il sistema di filtrazione è adeguato, l’acqua dovrebbe ritornare limpida in pochi giorni.

23 ottobre 2012

GUIDA: I valori dell'acqua


L'acqua contiene molte sostanze che sono più o meno nocive per i pesci, un buon acquariofilo deve saper fare i test dell'acqua possibilmente con i test a reagente (ce ne sono di tante marche e di tanti prezzi), e non con le striscette, perchè considerate poco affidibili e imprecise. Le principali "sostanze" da testare dell'acqua sono: pH (acidità), kH (durezza carbonatica), gH (durezza totale), NO2 (nitriti), NO3 (nitrati) e CO2 (anidride carrbonica),(da dedurre tramite una tabella di correlazione tra il pH (acidità) e il kH (durezza carbonatica), trovano così la giusta quantità disciolta in acqua, a patto che non si usino altri acidificanti come la torba, estratti di catappa, quercia, ontano, etc.).
Altri test che si possono effettuare sono questi: NH3 (ammoniaca), NH4 (ammonio), O2 (ossigeno), PO4 (fosfati), Fe (ferro), Cl (cloro), Mg (magnesio), Cu (rame), Ca (calcio), conducibilità, salinità, alcalinità, etc.


pH
Il pH indica il grado di acidità, vale a dire il numero relativo di ioni idrogeno (H+) e ioni idrossido (OH-) nell’acqua. Maggiore è la quantità di ioni idrogeno più l’acqua è acida; viceversa, maggiore è la quantità di ioni idrossido, più l’acqua è alcalina. Se il loro numero è uguale, l’acqua è neutra. Il pH viene misurato solitamente da 0 (molto acido) a 14 (molto alcalino), mentre il pH 7 è neutro. La scala è su base logaritmica, vale a dire che la variazione di un’unità riflette una variazione di 10 volte il grado di acidità o alcalinità: un pH 5 è dieci volte più acido di un pH 6 e 100 volte più acido di un pH 7.

Il normale range di pH per i pesci d’acqua dolce è di 6-8 e per quelli marini 7,5-8,5. I pesci d’acqua dolce sono abbastanza tolleranti di valori di pH al di fuori del loro range, purché non estremi. Per questi pesci può essere più pericoloso tentare di riportare rapidamente il pH nel range corretto con l’utilizzo di prodotti chimici che lasciarlo com’è, perché le fluttuazioni repentine del pH sono nocive.Negli acquari con molta vegetazione il pH tende a variare perché durante il giorno le piante utilizzano per la fotosintesi l’anidride carbonica, facendo aumentare il pH. Durante la notte invece le piante emettono anidride carbonica, abbassando il pH. Le variazioni di pH si possono evitare utilizzando sostanze tampone (vedi Alcalinità). Il pH viene influenzato anche dall’accumulo di rifiuti organici e dall’anidride carbonica prodotta dai pesci. Se il ricambio dell’acqua è insufficiente o poco frequente, i detriti organici si accumulano abbassando il pH. In questo caso sarà elevato anche il livello di nitrati. Se il pH si abbassa troppo i batteri nitrificanti del filtro biologico non agiscono correttamente con un conseguente aumento dell’ammoniaca. I pesci producono anidride carbonica, il cui livello tenderà ad aumentare eccessivamente, con conseguente diminuzione del pH, se la superficie della vasca è troppo piccola; è infatti sulla superficie dell’acqua che avvengono gli scambi gassosi, con assorbimento di ossigeno e rilascio di anidride carbonica da parte dell’acqua. L’eccesso di anidride carbonica inoltre ostacola l’assorbimento di ossigeno da parte dei pesci. Il grado di pH dell’acqua può essere misurato con vari test. Se il pH si discosta da quello ideale per la specie si può intervenire effettuando dei cambi parziali dell’acqua ed eventuali aggiunte di prodotti specifici, seguendo con cura le indicazioni riportate sulla confezione per evitare variazioni brusche del valore.

kH
È la durezza dovuta agli ioni idrogenati. Viene chiamata temporanea o carbonatica perché questi ioni dopo l'ebollizione precipitano. Si ottiene sperimentalmente sottraendo alla durezza totale la durezza permanente. Essa è dovuta soprattutto alla presenza dei bicarbonati di calcio e magnesio. In acquario il valore ideale è tra 3 e 10, a seconda del valore che richiedono i pesci, però il valore non dovrebbe mai aggirarsi al di sotto dei 3, massimo 2 gradi, altrimenti si rischierebbero delle oscillazioni di pH, poichè il kH funge da sostanza tampone per il pH, infatti abbassano questo è anche possibile abbassare il pH, però in modo graduale, perchè molti pesci sono sensibili a questi sbalzi di acidità.

 
gH
La durezza totale misura la quantità di sali disciolti nell’acqua e dipende dalla presenza di calcio e magnesio. Il livello di durezza solitamente non è correlato a problemi ai pesci. Un’acqua moderatamente dura ha benefici per la salute. Il calcio viene utilizzato nel metabolismo e inoltre diminuisce la tossicità dei metalli pesanti. I coralli utilizzano il calcio per produrre lo scheletro, e può quindi essere necessario aggiungere regolarmente del calcio negli acquari marini.
La presenza di minerali nell’acqua è indispensabile; i pesci non possono sopravvivere in acque completamente prive di minerali come l’acqua distillata. L’assorbimento di minerali dall’acqua è altrettanto importante, se non di più, di quello alimentare.
Ogni specie di pesce ha bisogno di determinate durezze, perciò bisogna associare specie con le stesse necessità.
La misura più comune per rappresentare la durezza è costituita dai gradi francesi, °f. Viene anche definita dai milligrammi d calcio carbonato per litro d’acqua (vale a dire le parti per milione, ppm). 1 °f corrisponde a 10 mg/l di CaCO3. In acquariofilia si usano spesso i gradi tedeschi (°dGH o °T). Si possono convertire i gradi tedeschi in gradi francesi in questo modo: 1 °dGH = 1,78 °f, mentre 1 °fr = 0,56 °dGH.

In genere, le acque vengono classificate in base alla loro durezza come segue
  • fino a 7 °f: molto dolci
  • da 7 °f a 14 °f: dolci
  • da 14 °f a 22 °f: mediamente dure
  • da 22 °f a 32 °f: discretamente dure
  • da 32 °f a 54 °f: dure
  • oltre 54 °f: molto dure.

NO2

I nitriti derivano dall'ossidazione dell'ammoniaca ad opera dei batteri del filtro, perciò sono il risultato della seconda fase del ciclo dell'azoto. Negli acquari già avviati e popolati da tempo questi batteri sono presenti in numero consistente nel filtro, nel fondo, sulle piante. In un acquario nuovo devono prima svilupparsi e per svilupparsi hanno bisogno delle sostanze di rifiuto da smaltire e trasformare, infatti non bisogna mai aggiungere nuovi materiali /I nitriti derivano dall'ossidazione dell'ammoniaca ad opera dei batteri del filtro. Negli acquari già avviati e popolati da tempo questi batteri sono presenti in numero consistente nel filtro, nel fondo, sulle piante. In un acquario nuovo devono prima svilupparsi e per svilupparsi hanno bisogno delle sostanze di rifiuto da smaltire e trasformare. Inoltre non bisogna inserire in un acquaio già avviato nuovi materiali come canolicchi, dove si insedieranno batteri nitrificanti, perchè si potrebbe riverificare un nuovo ciclo di azoto, e i pesci non tollerano nitriti nell'acqua perchè sono tossici.

 
NO3
I nitrati derivano dall'ossidazione dei nitriti in acquario, perciò sono il risultato della terza ed ultima fase del ciclo dell'azoto e hanno una tossicità non pericolosa per i pesci. Per allevare pesci molto delicati è consigliabile una concentrazione fino a 20 mg/l. Un valore che si aggira intorno ai 50/l è buono per la maggior parte dei pesci, ma può favorire la crescita delle alghe. Se viene riscontrato un valore che supera i 50 mg/l è necessario un cambio parziale dell'acqua.

 
CO2
L'anidride carbonica (nota anche come biossido di carbonio o diossido di carbonio) è un ossido acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È ritenuta uno dei principali gas serra presenti nell'atmosfera terrestre. È indispensabile per la vita e per la fotosintesi delle piante, infatti le piante svolgono la fotosintesi clorofilliana e emettono anidride carbonica. Per aiutare le piante a crescere meglio e ad avere un ulteriore nutrimento, molto spesso negli acquari si aggiungono impianti, che possono essere a bombola o biologici, che immettono questa sostanza in acquario favorendo anche l'ossigenazione dell'acqua, perchè le piante emettono più ossigeno.
La quantità ideale disciolta in acqua è tra 15 e 40 ppm e può essere scoperta, osservando una tabella che correlaziona il valore del pH e quello del kH:



 
NH3
L'ammoniaca è un composto dell'azoto di formula chimica NH3 ed è prodotta dalla decomposizione di sostanze organiche all'interno della vasca e quindi  dà inizio al ciclo dell'azoto.
L'ammoniaca in acquario non deve essere presente e se si riscontrano anche valori minimi si consiglia di eseguire un cambio parziale di acqua.


NH4
L'ammonio (NH4) nell'acqua indica la presenza di residui organici dovuti agli escrementi dei pesci, ai residui di mangime non consumato e dalle piante in fase di decomposizione. Questa è la prima fase di trasformazione da parte di batteri specializzati, il cosiddetto ciclo dell'azoto. Una presenza con concentrazione da 0,10 mg/l a 0,50 mg/l è normale. Nel caso di una presenza superiore, si consiglia di eseguire un cambio parziale dell'acqua.

 
PO4
Anche i fosfati hanno la loro importanza in acquario soprattutto per le piante. Una concentrazione tra 0,02 mg/l e 0,50 mg/l è l'ottimale per la crescita delle piante, mentre un valore superiore, anche se non tossico, può favorire la crescita delle alghe.

 
Cl
Il cloro è l'elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 17 e simbolo Cl. Il cloro è verde giallastro, due volte e mezzo più pesante dell'aria, ha un odore soffocante estremamente sgradevole ed è molto velenoso. È un potente agente ossidante, sbiancante e disinfettante, per questo non deve essere presente in acquario e quando si fa un cambio parziale d'acqua è buona regola lasciare decantare in una tanica o una bacinella pulita l'acqua per circa 24 ore, oppure usare un biocondizionatore, una sostanza speciale che lega i metalli pesanti e il cloro e li elimina, rendendo l'acqua del cambio sicura.

 
O2
L'ossigeno si trova in forma di gas costituito da due atomi O2. Questa molecola è un importante componente dell'aria prodotta dalle piante durante la fotosintesi, ed è necessaria per la respirazione degli esseri viventi. Più la temperatura dell'acqua è alta e più scarseggia l'ossigeno, perchè evapora. Ecco i valori:


°C
4
6
8
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
Mg/l 02
12,7
12,1
11,5
10,9
10,7
10,4
10,2
10
9,8
9,56
9,37
9,18
9
°C
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
Mg/l 02
8,84
8,68
8,53
8,38
8,25
8,11
7,99
7,86
7,75
7,84
7,53
7,42
7,32


I valori ideali sono compresi tra 5 e 9, 8 è un valore ottimo.


Tutti questi valori sono importantissimi per l'acquario e devono essere monitorati almeno una volta alla settimana o ogni due settimane, per assicurarsi il buon funzionamento della vasca. Se si riscontrano valori che non sono buoni, bisogna provvedere a metterli in sesto.

21 ottobre 2012

GUIDA: Le piante

 
Piante

Si possono inserire nell’acquario sia piante artificiali che vere. Ogni tipo comporta vantaggi e svantaggi che è opportuno conoscere per effettuare la scelta più adatta.

 
Piante artificiali

Le piante artificiali che si trovano attualmente in commercio sono di fattura tale da rivaleggiare come aspetto con quelle vere. Hanno il vantaggio che durano sempre, sono facili da pulire, non richiedono sforzi per prendersene cura, non vengono mangiate o danneggiate dai pesci e possono essere facilmente spostate in caso di necessità. motivi estetici, è preferibile evitare piante artificiali di scarsa qualità, che con il loro aspetto “finto” rovinano il look dell’acquario, inoltre non forniscono ossigeno all'ambiente in ciu vivono i pesci, cosa che le piante vere fanno.

Piante vere

Le piante vere hanno il grande vantaggio di aiutare ad eliminare le sostanze nocive dall’acquario perché abbassano il livello di nitrati e competono con le alghe riducendone la proliferazione. D’altro lato alcuni pesci si nutrono di piante e le possono rovinare, mentre altri amano scavare il substrato e le possono sradicare.
Si devono scegliere piante specifiche per acquari e non utilizzare piante da appartamento che in acqua tendono a marcire. Le piante devono apparire sane, senza parti rinsecchite o foglie ingiallite o con fori o lacerazioni, con lo stelo o la punta danneggiati. Le piante devono avere abbastanza spazio per poter crescere. Il substrato migliore per le piante consiste in 5-6 cm di ghiaino fino o sabbia grossolana, per permettere una buona circolazione dell’acqua e un adeguato sviluppo delle radici. La sistemazione delle piante deve seguire gli stessi principi del giardinaggio: ogni pianta va collocata individualmente, lasciandole abbastanza spazio per crescere e per permettere alla luce di arrivare fino al fondo. La pianta può essere divisa nei singoli steli, d piantare uno ad uno distanziandoli perché abbiano sufficiente spazio. Se i rami sono troppo fitti alla fine le foglie più basse finiscono per ingiallire e marcire. Prima di collocare le piante nel ghiaino è meglio togliere il cestello di plastica che le contiene e separarle delicatamente, togliere la spugna fertilizzante, tagliare eventualmente le radici di qualche millimetro e interrarle dolcemente.
Le piante più alte vanno collocate contro il fondo, in modo da creare una sorta di parete vegetale: le piante medie e basse vanno collocate davanti a queste.
Le piante vanno concimate con prodotti specifici per piante da acquario; non si devono usare i concimi per piante da appartamento perché contengono livelli d fosfati dannosi per i pesci. Un importante integratore è rappresentato dal ferro, necessario per la produzione di clorofilla per la fotosintesi; gli integratori di ferro si trovano in vendita nei negozi per acquari. Le indicazioni per l’utilizzo del ferro vanno seguite con cura, perché un eccesso di questo fertilizzante causa problemi alle piante.Ogni pianta ha delle specifiche necessità per quanto riguarda la temperatura, illuminazione, fertilizzazione, CO2, etc.





GUIDA: L'illuminazione all'interno dell'acquario

 
Illuminazione

L’illuminazione dell’acquario è importante ai fini estetici, ma indispensabile per permettere la crescita delle piante. Le lampade migliori, come resa e costo, sono quelle al neon, però ci sono anche altri tipi di illuminazione, come quella a led o con  neon a led, etc. Generlmente i neon sono duraturi, non emettono troppo calore e fanno risaltare i colori naturali di pesci e piante. Vanno sostituiti ogni 6-8 mesi perché, pur continuando ad emettere luce, perdono parte dello spettro luminoso.
 
Il colore dominante della luce emessa e' detta tonalita' della luce.
Se il colore dominante della luce tende al rosso si dice che la luce emessa ha una tonalita' calda (Warm); se il colore dominante della luce tende al blu si dice che la luce emessa ha una tonalita' fredda (Cool).
Normalmente si definisce la tonalita' della luce come temperatura di colore che viene espressa in Gradi Kelvin (sulle lampadine e sulle confezioni e’ rappresentato da un numero subito seguito dalla lettera K).
Bassi valori della temperatura di colore corrispondono a tonalita' calde (Warm).
Alti valori della temperatura di colore corrispondono a tonalita' fredde (Cool).

Scala temperatura di colore

Ad esempio una luce bianca calda (Warm) per interni si aggira tra i 3.000° K e i 3.500° K;
una luce bianca fredda (Cool) per grandi magazzini si aggira dai 4.000° K in su;
la luce diurna del sole (Sunlight) supera i 5.000° K.
Temperatura di colore e' un termine usato in illuminotecnica per quantificare la tonalita' della luce.
Una temperatura bassa (intorno ai 2000° K) corrisponde ad un colore giallo-arancio.
Scendendo si passa al rosso ed all'infrarosso, non piu' visibile.
Salendo di temperatura la luce si fa prima piu' bianca, quindi azzurra, violetta ed ultravioletta.
E’ da sottolineare che quando comunemente si dice che una luce e' calda, in realta' questa corrisponde ad una temperatura di colore bassa e quindi emessa in realta' da un corpo piu' freddo, viceversa un temperatura maggiore produce una luce definita comunemente fredda e quindi emessa in realta’ da un corpo piu’ caldo.
Qui di seguito sono riportate le temperature di colore di alcune sorgenti di luce comuni.
Luce solare a mezzogiorno: 5.400 K
Luce del cielo: da 10.000 a 18.000 K
Lampada Photoflood da 500 W per uso fotografico: 3.400 K
Lampada da 100 W per uso generale: 2.900 K
Lampada da 40 W per uso generale: 2.650 K
Vediamo ora nel pratico quello che possiamo incontrare scritto sulle confezioni delle lampadine relativamente alla tonalita' dei colori della luce emessa.
Qui di seguito si riporta lo schema dei termini italiano-inglesi, dei gradi Kelvin corrispondenti e dei relativi colori della luce emessa:
La luce calda (Warm) va da 0° K ai 3.500° K con una luce emessa di un colore che spazia dal rossiccio, al giallo-arancio al bianco (red-yellow/orangish-white color appearance) a seconda che i gradi Kelvin siano rispettivamente piu' vicini allo zero o ai 3.500° K.
In questa fascia le gradazioni tipiche che si trovano sono:
3.000° K la vera luce calda e bianco caldo (Warm e Warm White) equivalente alla luce delle normali lampade ad incandescenza ma di solito di colore leggermente piu' tendente ad un arancio (orange) o rosa-arancio (pink-orange) e meno al giallo (yellow) proprio delle stesse lampade ad incandescenza.
3.500° K un colore piu' bianco ma ancora caldo (a whiter warm color) a meta' strada nella gamma dei bianchi (che occupano una posizione tra i 3.000° K e i 4.100° K).
La luce neutra (Neutral) va dai 3.500° K ai 4.000° K con una luce emessa di un colore tendente al bianco (white color appearance).
La luce fredda (Cool) va dai 3.600° K ai 6.500° K con una luce emmessa di un colore tendente al bluastro-bianco (bluish-white color appearance).
In questa fascia le gradazioni tipiche che si trovano sono:
4.100° K piano bianco e bianco freddo (Plain White e Cool White). In pratica il colore medio della luce del sole (average sunlight).
5.000° K ghiaccio freddo puro bianco (Icy Cold pure white). Un colore come la luce del sole tropicale a mezzogiorno (noontime tropical sunlight); qualche volta leggermente bluastro (slightly bluish).
6.500° K bianco bluastro e luce del giorno (Bluish White e Daylight).

In acquariofilia, di solito, si usano neon con gradazione che va dai 4200 ai 8000 °K circa, per vari aspetti, ad esempio abbinando due neon uno da 4200°K e uno da 6700 °K si ha uno spettro luminoso completo e non si formano alghe indesiderate. Neon con una gradazione oltre i 10000 °K non vengono utilizzati perchè favoriscono lo sviluppo di alghe, anche se ci sono acquari in ciu ci sono questi neon e non ci sono affatto problemi di alghe, ma questi casi sono rari.
Se si hanno a disposizione più neon si possono abbinare le gradazioni, di modo da avere uno spettro di luce completo.

Inoltre eiste un modo per calcolare quanti Watt si hanno a disposizione per ogni litro di acqua:
 
watt totali:litraggio netto=watt/litro
 
Ogni specie di pianta  ha bisogno di determinate caratteristiche di illuminazione, c'è quella che ha bisogno di un wattaggio maggiore, quella che ne ha bisogno di uno inferiore.
L'illuminazione può essere:
Molto bassa: >0.25 watt/litro
Bassa: >0.35 watt/litro
Media:>0.50 watt/litro
Alta: >0.80 watt/litro
Molto alta: >1
 
Ogni pianta ha bisogno di un certo wattaggio/litro, nella tabella qua sotto sono indicate le piante con i rispettivi fabbisogni:
 
molto bassa (>0.25 W/L) bassa (>0.33 W/L) media (> 0.50 W/L)  AlTa (>0.80 W/L) molto alta (> 1 W/L)
Alternanthera reineckii "roseafolia" Alternanthera reineckii "roseafolia"
Alternanthera reineckii "lilacina"
Alternanthera reineckii "roseafolia"
Alternanthera reineckii "lilacina"
Anubias barteri var. angustifolia ("afzelii")
Anubias barteri var. barteri
Anubias barteri var. nana
Anubias heterophylla
Anubias barteri var. angustifolia ("afzelii")
Anubias barteri var. barteri
Anubias barteri var. nana
Anubias heterophylla
Anubias barteri "coffeefolia"
Anubias barteri var. caladiifolia "1705'
Anubias barteri var. angustifolia ("afzelii")
Anubias barteri var. barteri
Anubias barteri var. nana
Anubias heterophylla
Anubias barteri "coffeefolia"
Anubias barteri var. caladiifolia "1705'
Anubias barteri var. angustifolia ("afzelii")


Anubias heterophylla
Anubias barteri "coffeefolia"
Anubias barteri var. caladiifolia "1705"
Aponogeton boivinianus
Aponogeton crispus
Aponogeton longiplumulosus
Aponogeton madagascariensis
Aponogeton ulvaceus
Aponogeton boivinianus
Aponogeton crispus
Aponogeton longiplumulosus
Aponogeton madagascariensis
Aponogeton ulvaceus
Aponogeton rigidifolius
Aponogeton boivinianus
Aponogeton crispus
Aponogeton longiplumulosus
Aponogeton madagascariensis
Aponogeton ulvaceus
Aponogeton rigidifolius
Azolla caroliniana Azolla caroliniana Azolla caroliniana
Bacopa caroliniana
Bacopa monnieri
Bacopa caroliniana
Bacopa monnieri
Bacopa caroliniana
Bacopa monnieri
Barclaya longifolia Barclaya longifolia Barclaya longifolia
Blyxa japonica Blyxa japonica Blyxa japonica
Bolbitis heudelotii Bolbitis heudelotii Bolbitis heudelotii Bolbitis heudelotii
Cabomba caroliniana Cabomba caroliniana
Cabomba furcáta
Cabomba caroliniana
Cabomba furcáta
Cardamine lyrata Cardamine lyrata Cardamine lyrata
Ceratophyllum demersum Ceratophyllum demersum Ceratophyllum demersum Ceratophyllum demersum Ceratophyllum demersum
Ceratopteris cornuta Ceratopteris cornuta
Ceratopteris thalictroides
Ceratopteris cornuta
Ceratopteris thalictroides
Crinum natans Crinum natans
Crinum thaianum
Crinum natans
Crinum thaianum
Crinum calamistratum
Crinum natans
Crinum thaianum
Crinum calamistratum
Cryptocoryne beckettii
Cryptocoryne wendtii "green"
Cryptocoryne beckettii
Cryptocoryne wendtii "green"
Cryptocoryne beckettii "petchii"
Cryptocoryne crispatula var. balansae
Cryptocoryne pontederiifolia
Cryptocoryne undulata
Cryptocoryne undulata "broad leaves"
Cryptocoryne walkeri (lutea)
Cryptocoryne wendtii "brown"
Cryptocoryne wendtii 'Mi Oya'
Cryptocoryne wendtii 'Tropica'
Cryptocoryne x willisii
Cryptocoryne x willisii "lucens"
Cryptocoryne beckettii
Cryptocoryne wendtii "green"
Cryptocoryne beckettii "petchii"
Cryptocoryne crispatula var. balansae
Cryptocoryne pontederiifolia
Cryptocoryne undulata
Cryptocoryne undulata "broad leaves"
Cryptocoryne walkeri (lutea)
Cryptocoryne wendtii "brown"
Cryptocoryne wendtii 'Mi Oya'
Cryptocoryne wendtii 'Tropica'
Cryptocoryne x willisii
Cryptocoryne x willisii "lucens"
Cryptocoryne albida
Cryptocoryne parva
Cryptocoryne beckettii
Cryptocoryne wendtii "green"
Cryptocoryne beckettii "petchii"
Cryptocoryne crispatula var. balansae
Cryptocoryne pontederiifolia
Cryptocoryne undulata
Cryptocoryne undulata "broad leaves"
Cryptocoryne walkeri (lutea)
Cryptocoryne wendtii "brown"
Cryptocoryne wendtii 'Mi Oya'
Cryptocoryne wendtii 'Tropica'
Cryptocoryne x willisii
Cryptocoryne x willisii "lucens"
Cryptocoryne albida
Cryptocoryne parva



Cryptocoryne crispatula var. balansae

Cryptocoryne undulata
Cryptocoryne undulata "broad leaves"



Cryptocoryne wendtii 'Tropica'
Cryptocoryne x willisii
Cryptocoryne x willisii "lucens"
Cryptocoryne albida
Cryptocoryne parva
Cyperus alternifolius
Cyperus helferi
Cyperus alternifolius
Cyperus helferi
Cyperus alternifolius
Cyperus helferi
Didiplis diandra Didiplis diandra Didiplis diandra
Echinodorus 'Ozelot'
Echinodorus 'Ozelot' green
Echinodorus bleheri
Echinodorus parviflorus 'Tropica'
Echinodorus "peruensis"
Echinodorus 'Ozelot'
Echinodorus 'Ozelot' green
Echinodorus bleheri
Echinodorus parviflorus 'Tropica'
Echinodorus "peruensis"
Echinodorus 'Rosé'
Echinodorus 'Rubin'
Echinodorus 'Rubin' narrow leaves
Echinodorus cordifolius "Ovalis"
Echinodorus cordifolius 'Tropica Marble Queen'
Echinodorus grandiflorus
Echinodorus macrophyllus
Echinodorus martii (maior)
Echinodorus osiris
Echinodorus palaefolius var. latifolius
Echinodorus quadricostatus "magdalenensis"
Echinodorus schlueteri
Echinodorus tenellus
Echinodorus uruguayensis
Echinodorus x barthii
Echinodorus 'Ozelot'
Echinodorus 'Ozelot' green
Echinodorus bleheri
Echinodorus parviflorus 'Tropica'
Echinodorus "peruensis"
Echinodorus 'Rosé'
Echinodorus 'Rubin'
Echinodorus 'Rubin' narrow leaves
Echinodorus cordifolius "Ovalis"
Echinodorus cordifolius 'Tropica Marble Queen'
Echinodorus grandiflorus
Echinodorus macrophyllus
Echinodorus martii (maior)
Echinodorus osiris
Echinodorus palaefolius var. latifolius
Echinodorus quadricostatus "magdalenensis"
Echinodorus schlueteri
Echinodorus tenellus
Echinodorus uruguayensis
Echinodorus x barthii
Echinodorus grandiflorus ssp. aureus
Echinodorus 'Oriental'
Echinodorus schlueteri 'Leopard'
Echinodorus subalatus
Echinodorus 'Ozelot'
Echinodorus 'Ozelot' green
Echinodorus bleheri
Echinodorus parviflorus 'Tropica'
Echinodorus "peruensis"

Echinodorus 'Rubin'
Echinodorus 'Rubin' narrow leaves
Echinodorus cordifolius "Ovalis"
Echinodorus cordifolius 'Tropica Marble Queen'
Echinodorus grandiflorus
Echinodorus macrophyllus
Echinodorus martii (maior)
Echinodorus osiris
Echinodorus palaefolius var. latifolius
Echinodorus quadricostatus "magdalenensis"
Echinodorus schlueteri
Echinodorus tenellus
Echinodorus uruguayensis
Echinodorus x barthii
Echinodorus grandiflorus ssp. aureus
Echinodorus 'Oriental'
Echinodorus schlueteri 'Leopard'
Echinodorus subalatus
Egeria densa Egeria densa Egeria densa
Eichhornia crassipes
Eichhornia diversifolia
Eichhornia crassipes
Eichhornia diversifolia
Eusteralis stellata (Pogostemon stellata) Eusteralis stellata (Pogostemon stellata)
Eleocharis acicularis Eleocharis acicularis Eleocharis acicularis
Glossostigma elatinoides Glossostigma elatinoides
Gymnocoronis spilanthoides Gymnocoronis spilanthoides Gymnocoronis spilanthoides
Hemianthus callitrichoides
Hemianthus micranthemoides
Hemianthus callitrichoides
Hemianthus micranthemoides
Hemianthus callitrichoides
Hemianthus micranthemoides
Heteranthera zosterifolia Heteranthera zosterifolia
Hottonia palustris Hottonia palustris
Hydrocotyle leucocephala Hydrocotyle leucocephala Hydrocotyle leucocephala
Hydrocotyle sibthorpioides (maritima)
Hydrocotyle verticillata
Hydrocotyle leucocephala
Hydrocotyle sibthorpioides (maritima)
Hydrocotyle verticillata
Hygrophila corymbosa "Siamensis"
Hygrophila corymbosa "Siamensis 53B"
Hygrophila corymbosa "Siamensis"
Hygrophila corymbosa "Siamensis 53B"
Hygrophila corymbosa "angustifolia"
Hygrophila corymbosa "Stricta"
Hygrophila corymbosa "Siamensis"
Hygrophila corymbosa "Siamensis 53B"
Hygrophila corymbosa "angustifolia"
Hygrophila corymbosa "Stricta"
Hygrophila corymbosa "Aroma"
Hygrophila corymbosa "Siamensis"
Hygrophila corymbosa "Siamensis 53B"
Hygrophila corymbosa "angustifolia"
Hygrophila corymbosa "Stricta"
Hygrophila corymbosa "Aroma"
Hygrophila difformis Hygrophila difformis Hygrophila difformis
Hygrophila guianensis Hygrophila guianensis
Hygrophila polysperma
Hygrophila polysperma 'big leaf"
Hygrophila polysperma
Hygrophila polysperma 'big leaf"
Hygrophila polysperma
Hygrophila polysperma 'big leaf"
Hygrophila polysperma 'Rosanervig'
Hygrophila polysperma
Hygrophila polysperma 'big leaf"
Hygrophila polysperma 'Rosanervig'
Lilaeopsis mauritiana
Lilaeopsis novae-zealandiae
Lilaeopsis mauritiana
Lilaeopsis novae-zealandiae
Lilaeopsis brasiliensis
Lilaeopsis mauritiana
Lilaeopsis novae-zealandiae
Lilaeopsis brasiliensis
Limnobium laevigatum Limnobium laevigatum Limnobium laevigatum
Limnophila aquatica
Limnophila sessiliflora
Limnophila aquatica
Limnophila sessiliflora
Limnophilla aromatica
Limnophila aquatica
Limnophila sessiliflora
Limnophilla aromatica
Lobelia cardinalis Lobelia cardinalis Lobelia cardinalis
Ludwigia glandulosa ("perennis")
Ludwigia repens
Ludwigia spec. "Cuba"
Ludwigia glandulosa ("perennis")
Ludwigia repens
Ludwigia spec. "Cuba"
Ludwigia arcuata
Ludwigia helminthorrhiza
Ludwigia inclinata
Ludwigia glandulosa ("perennis")
Ludwigia repens
Ludwigia spec. "Cuba"
Ludwigia arcuata
Ludwigia helminthorrhiza
Ludwigia inclinata
Lysimachia nummularia 'Aurea' Lysimachia nummularia 'Aurea'
Micranthemum umbrosum Micranthemum umbrosum
Microsorum pt. "Philippine"
Microsorum pteropus
Microsorum pteropus 'Tropica'
Microsorum pteropus 'Windeløv'
Microsorum pt. "Philippine"
Microsorum pteropus
Microsorum pteropus 'Tropica'
Microsorum pteropus 'Windeløv'
Microsorum pt. "Philippine"
Microsorum pteropus
Microsorum pteropus 'Tropica'
Microsorum pteropus 'Windeløv'
Microsorum pt. "Philippine"
Microsorum pteropus
Microsorum pteropus 'Tropica'
Microsorum pteropus 'Windeløv'
Monosolenium tenerum ("Pellia") Monosolenium tenerum ("Pellia") Monosolenium tenerum ("Pellia") Monosolenium tenerum ("Pellia") Monosolenium tenerum ("Pellia")
Myriophyllum aquaticum (green) Myriophyllum aquaticum (green)
Myriophyllum tuberculatum (red)
Nesaea crassicaulis Nesaea crassicaulis
Nuphar japonica Nuphar japonica Nuphar japonica
Nymphaea lotus (zenkeri)
Nymphaea pubescens
Nymphaea lotus (zenkeri)
Nymphaea pubescens
Nymphaea lotus (zenkeri)
Nymphaea pubescens
Ottelia ulvifolia Ottelia ulvifolia
Phyllanthus fluitans Phyllanthus fluitans
Pistia stratiotes Pistia stratiotes
Polygonum spec. Polygonum spec. Polygonum spec.
Proserpinaca palustris Proserpinaca palustris Proserpinaca palustris
Ranunculus limosella Ranunculus limosella Ranunculus limosella
Riccia fluitans
Riccia species "Dwarf"
Riccia fluitans
Riccia species "Dwarf"
Riccia fluitans
Riccia species "Dwarf"
Riccia fluitans
Riccia species "Dwarf"
Rotala rotundifolia
Rotala wallichii
Rotala rotundifolia
Rotala wallichii
Rotala macrandra
Rotala spec. 'Green'
Rotala spec. "Nanjenshan" (Mayaca sellowiana)
Rotala rotundifolia
Rotala wallichii
Rotala macrandra
Rotala spec. 'Green'
Rotala spec. "Nanjenshan" (Mayaca sellowiana)
Sagittaria platyphylla
Sagittaria subulata
Sagittaria platyphylla
Sagittaria subulata
Sagittaria platyphylla
Sagittaria subulata
Sagittaria platyphylla
Sagittaria subulata
Salvinia cucullata Salvinia cucullata
Salvinia natans
Salvinia cucullata
Salvinia natans
Samolus valerandi Samolus valerandi
Shinnersia rivularis Shinnersia rivularis Shinnersia rivularis
Vallisneria americana (gigantea)
Vallisneria americana (natans)
Vallisneria spiralis "Tiger"
Vallisneria americana (gigantea)
Vallisneria americana (natans)
Vallisneria spiralis "Tiger"
Vallisneria americana var. biwaensis
Vallisneria americana (gigantea)
Vallisneria americana (natans)
Vallisneria spiralis "Tiger"
Vallisneria americana var. biwaensis
Vallisneria americana (gigantea)
Vallisneria americana (natans)
Vallisneria spiralis "Tiger"
Vallisneria americana var. biwaensis
Vesicularia dubyana Vesicularia dubyana Vesicularia dubyana Vesicularia dubyana Vesicularia dubyana
Zosterella dubia Zosterella dubia