Lettori fissi

10 gennaio 2013

GUIDA: L'alimentazione

 
Vi sono migliaia di specie di pesci e di conseguenza una varietà di regimi alimentari. A grandi linee si possono classificare i pesci in carnivori, vegetariani e onnivori. Ovviamente, per carnivoro nel caso dei pesci si intende un animale che si nutre di alimenti di origine animale, in particolare invertebrati (come crostacei e insetti) e altri pesci. Se si mantengono nella stessa vasca pesci carnivori e vegetariani, risulta difficile fornire a ciascuno il corretto regime alimentare.
Per fornire un’alimentazione equilibrata, più simile possibile a quella naturale, è importante studiare la storia naturale della specie in questione, le sue preferenze alimentari e il modo in cui si alimenta.
Il colore della livrea nei pesci dipende in larga misura da sostanze che si trovano nell’alimento, pertanto una dieta variata è importante non solo per la salute, ma anche per rendere al meglio la colorazione dei pesci.


Alimentazione erbivora

Gli erbivori, che si nutrono di alghe e/o piante acquatiche, sono in generale più difficili da alimentare correttamente perché hanno richieste nutritive complesse. In generale i pesci erbivori richiedono una dieta con basso contenuto di grassi (meno del 10%) e un contenuto di proteine del 30-40%.
Un pesce erbivoro può assumere il 5% del proprio peso in alimento, pertanto può essere difficile alimentarlo a sufficienza con cibo in fiocchi per pesci erbivori. Nel caso di alcune specie è possibile somministrare un’integrazione di vegetali freschi come zucchine parzialmente bollite, zucchine crude a pezzetti, broccoli e cavolo. La somministrazione di questi alimenti ha il vantaggio di fornire una buona quantità di vitamina C.
Un altro tipo di supplemento vegetale “casalingo” consiste nel bollire foglie di lattuga e spinaci fino ad intenerirle e appenderle con una clip in cima alla vasca, in modo che galleggino in superficie. Un altro ingrediente che molti pesci apprezzano sono i piselli leggermente cotti; prima di offrirli ai pesci vanno schiacciati leggermente tra le dita per sbucciarli. La buccia può infatti causare problemi ai pesci.
Le foglie di lattuga possono essere offerte fresche, ma vanno “piantate” sul fondo, altrimenti di solito i pesci le ignorano.
I resti di vegetali freschi vanno asportati dalla vasca tutte le sere, per evitare che si decompongano inquinando l’acqua.


Alimentazione carnivora

I pesci carnivori (ad esempio il pesce oscar) sono in genere feroci predatori e la loro presenza in una vasca di pesci misti non è consigliata per ovvie ragioni. Questi pesci in genere vengono nutriti con prede intere, complete dal punto di vista nutritivo; gli alimenti commerciali o i pezzi di prede (es. polpa di pesce) possono non essere adeguati al loro mantenimento. D’altro canto la somministrazione di pesci preda può comportare l’introduzione nella vasca di batteri patogeni e parassiti, quindi i pesci da alimentazione richiedono un adeguato periodo di quarantena e osservazione prima di essere dati in pasto ai pesci carnivori.


Alimentazione onnivora

I pesci onnivori in generale sono i più facili da allevare, in quanto si può diversificare molto la loro dieta. La base dell’alimentazione può essere un mangime commerciale per pesci tropicali di ottima marca, integrata con cibo fresco, congelato  o vivo e vegetali. In commercio si trovano alimenti congelati contenenti crostacei, gamberetti, larve e vermi di piccole dimensioni, che forniscono un arricchimento della dieta.

In generale i pesci onnivori richiedono una dieta con basso contenuto di grassi (meno del 10%) e un contenuto di proteine del 35-45%.

 

Tipi di alimento


Alimento congelato
È molto pratico e conveniente. Consiste in cubetti da scongelare prima della somministrazione. Vi sono tipi di cibo, tra cui Artemisia e larve di chironomidi, e di dimensioni, adatti praticamente ad ogni specie di pesce.

Alimento disidratato
È in formato a cubetti, anche questi molto pratici.

Compresse
Alcuni tipi sono formulati per andare a fondo e sono quindi adatte ai pesci che si nutrono sul fondo.

Fiocchi
Sono il tipo di mangime più comune, adatto a carnivori ed erbivori. Sono integrati con sostanze che esaltano la colorazione dei pesci. I fiocchi vanno somministrati con parsimonia per evitare di inquinare la vasca.

Bastoncini galleggianti
Sono adatti ai barbi di dimensioni maggiori.

 
Granuli
Ve ne sono che galleggiano oppure affondano, secondo il tipo di pesci da alimentare.


Alimenti per avannotti
Sono formulati in polvere o liquidi, da somministrare in gocce, per fornire ai giovani pesci alimenti adeguati alla loro taglia minuta.






Cibo vivo
Non è facile da reperire ma è molto apprezzato dai pesci. Il più comune è rappresentato da Daphnia e larve di chironomidi e artemie. Sono solitamente venduti in sacchettini di plastica pieni d’acqua. Prima di somministrarli vanno scolati con un colino a maglie fitte, in modo da scartare l’acqua che non va versata nell’acquario.
Le larve di zanzara possono essere “prodotte” in casa durante la bella stagione, lasciando un secchio d’acqua all’aperto che ben presto conterrà le piccole larve da somministrare ai pesci dopo averle raccolte con un colino.


 
Quantità e frequenza dei pasti

La qualità e la quantità di alimento da somministrare ai pesci dell’acquario sono parametri fondamentali per la loro salute. L’eccesso di cibo non solo porta a problemi di obesità, ma anche all’inquinamento dell’acqua. Non si deve tuttavia cadere nell’errore opposto, di alimentare i pesci in modo insufficiente e affamarli.
Come regola generale, si somministra ad ogni pasto la quantità di cibo che viene completamente consumata in 3-5 minuti. I pesci adulti possono essere alimentati con tre piccoli pasti al giorno, pratica preferibile ad un solo abbondante pasto giornaliero che con maggior probabilità lascia residui di alimento a inquinare la vasca.
La quantità di cibo ideale varia anche secondo la specie. Alcune specie dal metabolismo più attivo richiedono una quantità di alimento maggiore di specie più calme.

5 gennaio 2013

GUIDA: Prodotti per l'acquario


Prodotti decloranti
Il cloro contenuto nell’acqua di rubinetto è tossico per i pesci e quando si rabbocca la vasca è necessario rimuoverlo. I prodotti decloranti agiscono eliminando il cloro istantaneamente. Per eliminare il cloro senza usare sostanze chimiche è necessario lasciare che si dissipi naturalmente lasciando decantare l’acqua, il che richiede circa 24-48 ore.
 
Biocondizionatori
I biocondizionatori combinano l’azione declorante con l’eliminazione dei metalli pesanti, come piombo, cromo e rame, molto tossici per i pesci. Si possono utilizzare quando si prepara un nuovo acquario o quando si effettua un cambio dell’acqua. Permettono di impiegare con tranquillità anche acqua di rubinetto della quale non si conoscono bene le proprietà.
 
Acceleranti del ciclo dell’azoto (batteri)
Quando si allestisce un nuovo acquario occorrono settimane o mesi perché si instauri il ciclo dell’azoto, tramite lo sviluppo di batteri che convertono l’ammoniaca in nitriti e i nitriti in nitrati, meno tossici dei precedenti. Per accelerare il processo si possono utilizzare specifici additivi contenenti i batteri utili a dare inizio al ciclo. Trattandosi di batteri assolutamente innocui non c’è pericolo di sovradosaggio, tuttavia non si deve avere fretta di riempire la vasca di pesci dopo il loro utilizzo e va comunque testata l’acqua per verificare che siano presenti i corretti parametri.
 
Chiarificatori dell’acqua
Agiscono facendo precipitare le particelle in sospensione che rendono l’acqua torbida, in seguito alla proliferazione batterica causata da un’eccessiva somministrazione di cibo o da una luce troppo intensa.
 


GUIDA: I cambi dell'acqua

 
Cambiare l'acqua nel nostro acquario è necessario per eliminare parte delle sostanze inquinanti, Cambi dell’acqua frequenti sono benefici per la salute dei pesci, favorendone vitalità, resistenza alle malattie, brillantezza dei colori e longevità. Il cambio dell’acqua è l’unico modo per eliminare i nitrati dalla vasca e aiuta anche a mantenere un corretto pH. L’ideale è un cambio del 15% dell’acqua ogni settimana, ma si può fare anche un cambio più consistente ogni 2-3 settimane anche se è meglio non rischiare, inoltre facendo raramente i cambi e facendone uno solo, ma molto consistente, altereremmo la biologia della nostra vasca, cosa che non giova affatto agli inquilini.
Il sistema più pratico consiste nell’utilizzare un tubo che funga da sifone, in caso contrario si deve ricorrere ad un secchio per asportare l’acqua. L’acqua da rabboccare deve essere alla stessa temperatura di quella della vasca e declorata cioè lasciata decantare per circa 24 ore giorni o trattata con appositi prodotti chiamati biocondizionatori che eliminano cloro e metalli pesanti. Alcune persone molto prudenti utilizzano entrambi i metodi.