Lettori fissi

19 ottobre 2012

GUIDA: Il filtro: il cuore dell'acquario


Filtrazione
 
La qualità dell’acqua è la caratteristica più importante per la salute dei pesci d’acquario. Circa l’80% delle malattie dei pesci sono causate da un’insufficiente qualità dell’acqua. I problemi possono derivare direttamente dalle condizioni dell’acqua (es. eccesso di ammoniaca, insufficiente ossigeno, troppo cloro) o indirettamente a causa dello stress cronico che determina immunodepressione, oppure favorendo la crescita di microrganismi opportunisti, quali batteri, protozoi e funghi.
Una cattiva qualità dell’acqua può essere secondaria a sovraffollamento, eccesso di cibo, inadeguato sistema di filtrazione.
L’impiego dei filtri è essenziale per mantenere la qualità dell’acqua; poiché l’acquario è un sistema chiuso, senza filtri l’acqua si saturerebbe ben presto di sostanze tossiche derivare dai prodotti del metabolismo dei pesci e dai residui di cibo putrefatti. I filtri assolvono diverse funzioni:

· favorire il ciclo dell’azoto (che rimuove ammoniaca e nitriti) fornendo un substrato ai batteri;

· rimuovere i detriti organici;

· aerare l’acqua creando un flusso d’acqua che fornisce ossigeno e aiuta l’eliminazione dell’anidride carbonica favorendo gli scambi gassosi sulla superficie dell’acqua.

Esistono molti tipi di filtri, che possiamo raggruppare in tre tipi: biologico, chimico e meccanico, che possono essere usati singolarmente o in associazione; inoltre uno stesso filtro può avere più funzioni. Il filtro biologico è indispensabile in tutti gli acquari; a questo possono essere affiancati gli altri, in base alla densità degli animali.
 

Filtro biologico

Il filtro biologico ha la funzione di fornire ai batteri nitrificanti acqua, ossigeno e soprattutto una superficie su cui aderire e moltiplicarsi. I batteri nitrificanti, diverse specie di batteri non patogeni, utilizzano l’ammoniaca prodotta dai pesci e la trasformano in nitriti. Altri tipi di batteri a loro volta trasformano i nitriti in nitrati, che hanno una bassa tossicità. Ammoniaca e nitriti sono invece sostanze tossiche che se si accumulano nell’acquario causano danni ai pesci. Il ruolo dei batteri nitrificanti è essenziale nell’acquario che senza il loro intervento non potrebbe sostenere la vita dei pesci. Questi batteri non riescono ad operare a valori di pH inferiori a 6 o superiori a 9 e sono inoltre sensibili ai trattamenti antibatterici eseguiti nella vasca.
Il potere di filtrazione del filtro biologico non è correlato alla sua dimensione, bensì alla superficie del mezzo filtrante su cui possono aderire i batteri. Esistono diversi tipi di filtri biologici, il più semplice dei quali è rappresentato da una spugna. Nei filtri annessi alla vasca si usano in genere cannolicchi di ceramica; in commercio si trovano anche cannolicchi ultra porosi, che però non sono indicanti nelle vasche con molte piante. I cannolicchi non vanno mai lavati per non eliminare i batteri.


Filtro meccanico

Il filtro meccanico ha la funzione di intrappolare, e quindi eliminare dall’acqua della vasca, i detriti organici; è utile soprattutto con pesci che sporcano molto, come i carrassidi. Può essere costituito da spugna, lana di perlon, schiuma sintetica, fibra di nylon o altri materiali. Funziona anche come filtro biologico grazie ai batteri che ne ricoprono la superficie. Ne esistono vari tipi secondo le dimensioni dell’acquario. Per le piccole vasche vi sono filtri a canestro contenenti una spugna, da inserire nell’acqua, mentre gli acquari più grandi sono dotati di uno scomparto adibito a contenere il sistema di filtrazione.
Un buon filtro ricicla il volume d’acqua dell’acquario almeno 8 volte all’ora. Nella confezione sono indicati i litri d’acqua che il filtro tratta per ora e le dimensioni della vasca per cui il filtro è ideato, e di solito il filtro va sovradimensionato alla vasca.
È necessario che questo tipo di filtro venga tenuto pulito, lavando o sostituendo il materiale filtrante, altrimenti blocca il flusso dell’acqua. La frequenza della pulizia dipende dalle dimensioni della vasca e da quantità e dimensioni di pesci e piante.


Filtro chimico

Il filtro chimico ha la funzione di adsorbire le sostanze tossiche e i minerali dissolti nell’acqua. È fatto di solito con granuli di carbone attivo contenuti in una rete a maglie fitte. Questo tipo di filtro ad un certo punto raggiunge il limite di capacità di assorbimento (secondo la densità dei pesci) e va sostituito, altrimenti inizia a rilasciare nell’acqua le sostanze assorbite, il che può causare la morte dei pesci. La sostituzione va in media effettuata una volta ogni 2-3 settimane. 



I filtri possono essere interni ed esterni e come suggerisce il nome possono essere sistemati dentro la vasca o esternamente. Devono essere posizionati in modo da essere facilmente accessibili per le periodiche operazioni di manutenzione.
A parte la collocazione, il principio del funzionamento è lo stesso: l’acqua entra nel filtro, attraversa la parte meccanica, quella chimica, quella biologica e infine rientra nella vasca. Il filtro è azionato da un motorino.
I filtri interni si impiegano negli acquari di piccole dimensioni. Contengono una spugna che agisce come substrato per i batteri del ciclo dell’azoto e che può essere facilmente rimossa per la manutenzione. Il motore del filtro è isolato ermeticamente per poter restare immerso nell’acqua e fa fissato saldamente con ventose alla parete dell’acquario. Il filtro non deve mai essere messo in funzione nella vasca vuota perché si danneggerebbe. Tra la base del filtro e il substrato della vasca ci deve essere dello spazio che permetta all’acqua di circolare liberamente. Poiché i vari modelli possono variare, prima di inserire il filtro occorre leggere con attenzione le istruzioni fornite dalla ditta.


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